Talvolta, intorno ai 2 anni, alcuni bambini presentano un linguaggio espressivo ridotto rispetto ai coetanei. Possono avere un numero limitato di parole, utilizzare prevalentemente gesti o non combinare ancora due parole insieme. In questi casi è utile osservare con attenzione lo sviluppo comunicativo e linguistico, per comprendere se si tratta di un ritardo nel linguaggio o se sono presenti difficoltà che richiedono un intervento mirato.

Una valutazione precoce consente di individuare eventuali fragilità e di proporre strategie efficaci per stimolare il linguaggio. L’intervento si basa su attività ludiche e relazionali, pensate per coinvolgere il bambino in modo spontaneo, attraverso il gioco, le routine quotidiane, i libri e le canzoni.

Fondamentale è il coinvolgimento della famiglia, che riceve indicazioni pratiche per favorire l’emergere del linguaggio anche a casa, nei momenti di interazione quotidiana. L’ambiente affettivo, prevedibile e ricco di stimoli comunicativi è la base su cui il bambino può costruire le proprie competenze linguistiche.

In alcuni casi, accanto alla stimolazione del linguaggio, può essere utile un supporto psicomotorio per potenziare aspetti come l’attenzione condivisa, il gioco simbolico e la comunicazione non verbale.

Attraverso un accompagnamento attento e personalizzato, è possibile favorire l’evoluzione del linguaggio e offrire al bambino gli strumenti per esprimersi con maggiore sicurezza, autonomia e piacere.